Dal bel frutto vivido e avvolgente il Furore Rosso Doc Costa d'Amalfi 2023, denso e suadente il ciliegioso Rosato Doc Costa d'Amalfi 2023. Poi due bianchi di analoga piacevolezza, tanto densi quanto morbidi e fragranti, il Ravello Bianco Doc Costa d'Amalfi 2023 e il Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2023. Quindi il Fiorduva Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2023 cala nel bicchiere, e della sua dorata polpa, della sua filamentosa fibra, della dolcezza dell'uva s'avverte il calor del sole addensar la sua morbida e viscosa essenza. Un gran vino stabilmente fra i migliori d'Italia.

Uve densissime di polpa, di succo e d'aroma quelle nitidamente trasformate in vino da Marisa Cuomo. Con nitore e fragranza intatta nel caso del Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2022, di densità e fittezza non comune nel caso del Rosato Doc Costa d'Amalfi 2022. D'imponente struttura i rossi, dal tannino tramoso ma al contempo rotondi al gusto e ben glassati di spezie al profumo. Di gran caratura tanto il Ravello Riserva Doc Costa d'Amalfi 2020 quanto il Furore Riserva Doc Costa d'Amalfi 2020. Gran vino stabilmente fra i migliori bianchi d'Italia il Fiorduva Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2022. Il nome è il suo sensoriale profilo: fiore e uva che s'intersecano su un fondo di vanigliosa speziatura, con riverberi di polposità, rotondità e integrità tal da rendere la nativa eccellenza della sua materia prima. Chapeau.

Ormai i bianchi di Marisa Cuomo son luminosi e splendenti in fruttosità olfattiva come le lor magnifiche uve compositive. Tanto nel Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2021 quanto nell'ancor più denso Ravello Bianco Doc Costa d'Amalfi 2021, inossidato e floreale brilla il richiamo a pomi bianchi di delicatissima uvosità d'aroma. Allo stesso modo cristallino il profumo di lampone e ciliegia profuso dal Furore Riserva Doc Costa d'Amalfi 2019. Dal tannino carnosamente speziato il Ravello Riserva Doc Costa d'Amalfi 2019. Il migliore del tasting si sonferma fra i più performanti bianchi italiani in assoluto, il Fiorduva Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2021: tanto polposamente fitto quanto suadentemente morbido e vanigliosamente integro all'olfatto. Il suo nome nel suo profumo. Chapeau.

Concentrazione e solarità maestosa delle uve rendono il Ravello Bianco Doc Costa d'Amalfi 2020 e il Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2020 di Marisa Cuomo campioni dal binomio ricchezza-morbidezza di raro tenore. Così la potenza tannico-speziata del Ravello Riserva Doc Costa d'Amalfi 2018, la balsamicità del più suadente Furore Riserva Doc Costa d'Amalfi 2018 rivelano la caratura delle uve rosse, il loro mirabile grado di concentrazione e di maturazione. Stabilmente fra i migliori vini bianchi italiani si conferma il Fiorduva Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2020. Qui non solo l'uva è vero fiore, anche l'illibata purezza enologica della trasformazione consente al suo aroma di essere sì ancor linfatico, inossidato e primo. Chapeau.

Bianchi di morbidezza palatale eccellente presenta Marisa Cuomo. Densi in fittezza, tanto il Ravello Bianco Doc Costa d'Amalfi 2018 quanto l'ancor più potente Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2018 carezzano i recettori palatali con mirabile proporzione acido-morbida e con gran pulizia. Il Rosato Doc Costa d'Amalfi 2018 si porge con note di ciliegia in polpa pura, il Furore Rosso Doc Costa d'Amalfi 2018 con inossidato turgore, il Furore Riserva Doc Costa d'Amalfi 2016 con balsamica dolcezza speziata. Ciliegia nera di gran potenza tannica e d'inossidato vigore nel Ravello Riserva Doc Costa d'Amalfi 2016, vino di superiore caratura qualitativa. Gran vino e stabilmente fra i migliori bianchi italiani in assoluto si conferma il Fiorduva Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2018. Consistenza pastosa, morbidezza armoniosa e del frutto, la sua linfa floreale e d'aroma: inossidata, speziata e pura. Chapeau.

Le uvose gemme della costiera amalfitana, ormai di purezza e suadenza eccellenti nel bicchiere di Marisa Cuomo. Vini di consistenza viticola superiore, enologicamente trasformati con grande integrità esecutiva. Inossidato e sempre più libero da sulfurei cunei olfattivi, il Ravello Bianco Doc Costa d'Amalfi 2017, il polposo e morbidissimo Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2017 porgono allora note di pera e di susina d'inossidata fragranza espressiva. Il Ravello Riserva Doc Costa d'Amalfi 2015 e l'ancor più vivido, ancor pulsante Furore Rosso Doc Costa d'Amalfi 2017 svelano consistenza, nitidezza e morbidezza da grandi vini. Il Furore Riserva Doc Costa d'Amalfi 2015 li supera, con la sua mora in confettura di eccezionale souplesse palatale. Il migliore è tale fra i bianchi d'Italia dell'anno: il Fiorduva Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2017. Finalmente il suo gusto-aroma tal quale il suo nome. Un vino della suadenza e della florealità della polpa nativa più integra e pura. Chapeau.

Un bicchiere che sempre con maggiore integrità - purezza e novità di frutto - trasmette il valor dell'uva raccolta nella Costiera Amalfitana. Uva densa come crema pura, a giudicar la densità e polposità di tatto del suo vino migliore, non a caso: Fiorduva Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2016. Un frutto che nel Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2016 avvolge fragrante e netto, e nel Ravello Bianco Doc Costa d'Amalfi 2016 raggiunge vette di integrità enologica esecutiva tal da evocar la linfa del suo fiore. Sostanzialmente più inossidati e limpidi anche i rossi, con il Furore Rosso Doc Costa d'Amalfi 2016 che polpa violastro e nuovo, il Ravello Riserva Doc Costa d'Amalfi 2014 dall'intensa e poderosa vanigliosità del rovere in aroma, e con il Furore Riserva Doc Costa d'Amalfi 2014 dalla composta di mora di esemplare suadenza, primo nitore, d'inintaccata forza viola impressiva. Chapeau.

Un susseguirsi di note sensoriali eccellenti per fittezza e morbidezza propone il bicchiere di Marisa Cuomo. E che nitidezza enologica esecutiva svela la mora, la ciliegia nera ancor pulsante viola del Furore Rosso Doc Costa d'Amalfi 2015, certo fra i rossi più integri mai sviluppati da questo produttore. Una gran potenza speziata sfoggia il manto di nero estratto tanto del Ravello Riserva Doc Costa d'Amalfi 2013 quanto del persistentissimo Furore Riserva Doc Costa d'Amalfi 2013. Ottima la polpa di ciliegia matura del Rosato Doc Costa d'Amalfi 2015, e mirabili i bianchi 2015. La levigatezza del Ravello Bianco Doc Costa d'Amalfi 2015, l'assoluto candore aromatico del Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2015 che segnala rispettosa enologia. Il migliore è da tradizione il Fiorduva Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2015, pochissimi i bianchi al mondo oltre che in Italia del suo sontuoso spessore, del suo armonioso, limpido bagaglio di polpa, omore e colore. Chapeau.

Bicchiere in costante crescita qualitativa quello di Marisa Cuomo. Siamo ormai prossimi alla diffusa eccellenza complessiva, con ogni vino che ha un tratto sensoriale altamente distintivo. La purezza della trasformazione enologica reca la stessa fragranza della lor polposa uva a campioni come il Ravello Bianco Doc Costa d'Amalfi 2014, all'ancor più fitto Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2014. Setosità e polpa fitta che qualificano il Furore Riserva Doc Costa d'Amalfi 2012. Di ottima nitidezza balsamica e speziata d'aroma il Ravello Riserva Doc Costa d'Amalfi 2012, carnoso in tannino. Chiudono due grandi vini d'assoluta caratura. Il Furore Rosso Doc Costa d'Amalfi 2014 che segnala impeccabile e virtuosa la sua purezza enologica d'aroma con la sua vivida ciliegia nera. Il Fiorduva Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2014, che sì suadente, denso e magnificamente fragrante, come sempre fra i migliori bianchi non solo della regione, sì uvoso e floreale, sì maestoso in frutto si rivela. Una fra le migliori annate di sempre di questo gran vino, chapeau.

Si innalza ulteriormente il pregio del bicchiere di Marisa Cuomo. Frutto di viticoltura di eccezionale cura e rigore applicata in condizioni naturalistiche di magnificienza e difficoltà estreme. Poi la grande nitidezza enologica delle trasformazioni, tecnica di puro rispetto al risplender in aroma delle materie prime. Il profumo più integro e terso, ciliegioso il denso Rosato Doc Costa d'Amalfi 2013, morbido e avvolgente lo dona. Fra i rossi il Furore Rosso Doc Costa d'Amalfi 2013 spicca per la nativa integrità ossidativa del suo aroma e colore, con il Furore Riserva Doc Costa d'Amalfi 2011 di grande balsamicità, di maestosa portanza estrattiva. E che delicatezza soave la polpa di pera del Ravello Bianco Doc Costa d'Amalfi 2013, la piccola susina del Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2013. Quindi scende il campo il Fiorduva Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2013, e nell'inspirar del suo profumo, la Costa d'Amalfi si sente solarmente agrumeggiare nella sua sontuosa uva. Un vino di rara consistenza estrattiva, soavissimo in suadenza palatale e di luminosità cristallinamente, speziosamente esaustiva. Chapeau.

Bicchiere di fittezza da viticoltura eroica quello di Marisa Cuomo. Uve di eccezionale concentrazione, che costano il doppio della fatica a questo viticoltore. Ma la luce della costiera amalfitana, il suolo stupendamente le nutre, ed ecco allora la fittezza mirabile del Ravello Riserva Doc Costa d'Amalfi 2010, la persistenza balsamica da grande Amarone del Furore Riserva Doc Costa d'Amalfi 2010. Ma non solo grande uva, è infatti per le evidenti, eccellenti capacità di cantina che detta ricchezza si tramuta in densità di colore, profumo e sapore di gran piacevolezza espressiva. In particolar modo nel mirabile Rosato Doc Costa d'Amalfi 2012, nel turgido, vivido ribes nerastro del Furore Rosso Doc Costa d'Amalfi 2012. Chiudono i grandi bianchi di questo produttore, fitto e suadente già il Ravello Bianco Doc Costa d'Amalfi 2012, il Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2012 si rivela in questo millesimo un grande vino. Superato solo in fittezza, morbidezza e nettezza dal Fiorduva 2012: tale di nome e di fatto, nella sua densissima coltre, nella sua morbidezza esaustiva, accanto alla più suadente polpa di pera, della dolcezza dell'uva v'è il polline del suo fiore. Chapeau.

Il miglior frutto della costiera amalfitana sempre più fitto risplende, ancor più morbido e integro nei vini di Marisa Cuomo. Bianchi di densa e morbida avvolgenza sono tanto il Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2011 quanto il Ravello Bianco Doc Costa d'Amalfi 2011. Ciliegiosamente glicerinoso il Doc Costa d'Amalfi Rosato 2011, con i rossi quali il Ravello Riserva Doc Costa d'Amalfi 2009 e l'ancor più netto, smagliante Furore Riserva Doc Costa d'Amalfi 2009 di eccellente morbidezza gustativa nonostante il loro maestoso carico di potenza e tannino. Vino del tasting e stabilmente fra i migliori bianchi della regione il Fiorduva Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2011: strati e strati densi di polpa di pera, di pesca e di uva che pregni del loro primo aroma, nitidi richiamano gran fruttosità con speziate e agrumeggianti scie. Suadenze che suadenze soggiungono alla favolosa densità di base. Complimenti.

L'accento qualitativo Marisa Cuomo lo pone anzitutto sull'uva. Che magnifica concentrazione svela ogni vino. Viticoltura di gran sacrificio e di massimo rigore alla base d'una fittezza estrattiva maestosa quale quella del Furore Riserva Doc Costa d'Amalfi 2008, non il solo ad incedere cremoso per la fittezza compositiva. Ottima la mano enologica, lo testimonia la ciliegia carnosa e ancor viva del Furore Rosso Doc Costa d'Amalfi 2010, la gran potenza e fragranza d'aroma tanto del Ravello Bianco Doc Costa d'Amalfi 2010 quanto del Furore Bianco Doc Costa d'Amalfi 2010. Ma Marisa Cuomo è soprattutto Fiorduva. Anche nel millesimo 2010 questo vino si annuncia come uno fra i più fitti e suadenti bianchi d'Italia. La densità morbida e avvolgente delle sue polposità di banana e pera, viscosamente ci avvolge ad ogni delicatissima carezza. Un gran vino, frutto di viticoltura ed enologia naturalisticamente, tecnicamente splendenti. Chapeau.

È senz'altro il bicchiere vertice della Costiera Amalfitana quello di Cantine Marisa Cuomo. Vini che illustrano di questa ardua e spettacolare zona produttiva, la naturale propensione a produrre gran uva. Un vino della consistenza maestosa come il Furore Riserva 2007, solo frutto di viticoltura rigorosa ed estrema, sì sontuoso si può rilevare. Ottima anche la nitidezza della sua trasformazione enologica, il dosaggio con cui le spezie glassano il suo poderoso e prugnoso cuore. Gran suadenza dal gusto del Costa d'Amalfi Rosato 2009, ciliegioso e denso. Bianchi di gran caratura: il vivo Ravello Bianco 2009, l'avvolgente Furore Bianco 2009. Quindi un vino che ha il senso ed il nome nel destino: Fiorduva. Nell'annata 2009 un morbidissimo, polposo, nitidissimo campione. Un vino del suo floreale frutto, elegantissimo signore.

Vini di piacevolezza ulteriormente apprezzata da Gran Furor Divina Costiera/Marisa Cuomo. Il Furore Bianco 2008 rivela morbidezza gustativa da campione. Il Ravello Bianco 2008, altrettanto suadente, lo supera in polposità e potenza d'espressione. I rossi sfoggiano tutti una polpa fitta ed un vivo turgore olfattivo. Se si preferiscono il Furore Rosso 2008 e il Furore Riserva 2006, è rispettivamente per il turgore e per la potenza espressiva dello speziato frutto di quest'ultimo. Vino del tasting il Fiorduva Furore Bianco 2008: finalmente eccellente nel suo compesso, una morbida e densissima premuta d'uva. Vero fiore dell'uva aziendale quanto a possanza estrattiva, a mirabile maturità di frutto, a suadenza e nettezza d'aroma. Chapeau.

Il progresso qualitativo del bicchiere Gran Furor Divina Costiera/Marisa Cuomo, in atto da anni, non accenna a fermarsi. Anzi, prosegue deciso. L'annata non felicissima non aiuta i rossi, che svelano gran potenza e morbidezza, intensità di spezie davvero focose. Potenza e persistenza che qualificano comunque il Ravello Riserva 2005 e il Furore Riserva 2005. Ottimo il frutto del rosato, decisamente fragrante e avvolgente. I bianchi sono ormai decisamente i migliori della Costiera, Ravello Bianco e Furore Bianco 2007 di analoga suadenza avvolgente, quindi il Fiorduva Furore Bianco 2007. E mai si può dire nome aderì meglio a descriver la realtà sensoriale designata: davvero un fior d'uva squisito, ovunque, nel suo delicatissimo, nitido e morbidissimo aroma. Suadenza che è tonda bacca, gran dolcezza nel suo armonioso e voluminoso palato. Complimenti per la viticoltura e l'enologia di gran rango a questo fuoriclasse sottese.

Sempre ottima la proposta di Gran Furor Divina Costiera/Marisa Cuomo. I bianchi avvolgono morbidi e netti al porfumo, con la loro suadenza armoniosa di delicata polposità di frutto. Vino-frutto di avvolgente e viva morbidezza il Costa d'Amalfi Rosato 2006, campione dall'alto, immediato indice di piacevolezza. Potenti e corroboranti i rossi, dal manto estrattivo vanigliato e mentoso. Da Annuario dei Migliori il Fiorduva Furore Bianco 2006, nella sua migliore versione di sempre ecco la sua densità potente, la sua armoniosità suadente, la sua uvosità enologicamente splendente. Complimenti.

Si conferma bicchiere di pregio Gran Furor Divina Costiera/Marisa Cuomo. Un compatto e armonioso Ravello Bianco 2005, quindi due vini di rara e qualificante netteezza enologica di trasformazione: i profumi netti e turgidi del Furore Bianco 2005 e del Furore Rosso 2005 qualificano, certificano le qualità di chi cura la cantina. Quindi due vini-frutto di superiore valore: uva fitta e massimamente matura nel suadente Fiorduva Furore Bianco 2005, polposità e carnosità di prugna dall'avvolgente speziato nel Furore Riserva 2003. Un campione da Annuario dei Migliori per la potente persistenza del suo eccellente patrimonio gusto-aromatico.

Come avanza in nettezza e turgore il frutto nel bicchiere Gran Furor Divina Costiera. Finalmente in modo luminosamente, cristallinamente sentito, e dovunque, polposamente si gode. Suadenza ottima nel Ravello Bianco 2004, principe nel Furore Bianco 2004, di suadenza e fragranza davvero radiosa. Rossi di evoluta balsamicità speziata, ben netti in profumo, il Furore Rosso 2004, lo speziato Ravello Riserva 2002. Di classe superiore Furore Riserva 2002, di concentrazione possente il suo ribes mentoso. Finalmente baciante il suo nome l'aroma del Fiord'uva 2004: si ha in bocca il suo chicco, così pastosamente, rotondamente suadente. Un campione da Annuario dei Migliori, quest'anno fra i bianchi più equilibrati e armoniosi d'Italia. Complimenti.

Di eccellente ricchezza il Fiord'uva Furore Bianco 2003, vino di densità e maturità di frutto impressionante. Più fragrante e carezzevole il Ravello Bianco 2003, ben morbido. Di rango fra i rossi il Ravello Riserva 2001, il potente e dolcemente speziato Furore Riserva 2001, campione da Annuario dei Migliori per la sua concentrata e persistente avvolgenza. Complimenti.

Tra i bicchieri più a punto della Campania si conferma Gran Furor Divina Costiera. Bianchi morbidi, netti, avvolgenti pur in un'annata difficile. Anzi, il Fiord'uva Furore Bianco 2002, certo la migliore versione di sempre, sfoggia una polpa, una concentrazione di estratti davvero qualificante. Ottimi i rossi, con il frutto nitido delo Furore Rosso 2002, la dolcezza speziata del Ravello Riserva 2000, il pregio da Annuario dei Migliori del Furore Riserva 2000: vino tanto massivo quanto nitido, tonico, ben morbido. Chapeau a questo produttore di crescente valore.

Cresce ancora il bicchiere Gran Furor Divina Costiera. Trovano polposità, morbidezza e integrità olfattiva i bianchi. Avvolgente il denso Ravello Bianco 2001. Dal gran potenziale il frutto del Fiord'uva Furore Bianco 2001: sviluppando la fragranza, la nettezza dei profumi, questo vino va a spasso in frutto data la sua densità estrattiva. Bene i rossi, di rango il Ravello Riserva 1999, in frutto il Furore Riserva 1999: vino sempre più integro, sempre più morbido, sempre più fitto e potente. Complimenti per il conseguimento e per il trend qualitativo continuativamente ascendente.

Trovata la morbidezza si trova la piacevolezza. Un bicchiere in ascesa decisa di qualità, vieppiù gradevole vista la sua morbida armonia gustativa. Vista l'ottima maturità dei suoi frutti compositivi. Ed i bianchi, di impostazione morbidissima, potranno crescere ancora molto in suadenza. Li frena una nota fumoso-piccante al naso, che al gusto accende l'amaro. Da provare il Furore Rosso 2000: una ciliegia nera speziata e matura impensabile da rinvenire in Campania non più di tre anni fa. Di rango il Ravello Riserva 1998, solo da trovare meno tannico, da Annuario dei Migliori Vini Italiani Il Furore Riserva 1998. Un vino potente ma al contempo rotondo e pulito al naso. Un vino di classe, che suggella una proposta di confortante valore. Complimenti.

Netto il miglioramento di questo bicchiere, sempre più ricco, più morbido, più nitido. Passi ulteriori in avanti si possono, si devono fare eliminando l'amaro dalla scena gustativa dei bianchi e dei rossi, quest'ultimi nettamente sovratannici. Superiore in ogni modo la piacevolezza del Fiorduva 1999 e del Furore Riserva 1997. Dei rossi particolarmente qualitativa la piena maturità dei frutti compositivi, per ingressi al palato di morbidezza acida da brivido. Se poi si guadagnerà freschezza, i profumi ed i sapori di questi ricchi vini prenderanno il volo. La loro longevità potenziale sarà nettamente superiore. Nell'attesa, complimenti vivissimi per il netto miglioramento conseguito.

C'è un ulteriore miglioramento in tutti e 3 i parametri che determinano la piacevolezza, fatto positivo, ancor più se si considera che il progresso più sensibile, riguarda la pulizia esecutiva enologica. Profumi più nitidi, vini più tonici, anche se altra freschezza può e deve essere guadagnata, soprattutto sui rossi. Di rilevante classe ed importanza, il Furore Riserva 1996, vino il cui morbido ingresso in bocca è davvero spettacolare. Un vino ad alto indice di piacevolezza, che qualifica questo impegnato e capace produttore. Complimenti.